PM – PensieriMossi
Il blog di Progetto Marconi
“Bene, ora facciamo l’appello per vedere chi è collegato. Ricordo che dovete dirmi il nome e mantenere la webcam accesa per tutta la lezione, altrimenti metteremo assente. Grazie. E ora iniziamo”.
Cronaca da un corso a distanza frequentato da me, per diletto.
Nella lezione precedente questo controllo a distanza non era stato imposto. Io ad esempio la webcam spesso la tenevo spenta per evitare alla truppa collegata come me di intravedere tracce della mia famiglia girovagante per la casa. Ma evidentemente in questa era post Covid si cresce a sensazione: e la sensazione in quel caso era che qualcuno nell’oscurità della propria videocamera potesse serenamente andarsi a vedere il TG delle 20,30 lasciando miagolante in solitudine il proprio computer.
Si cresce a sensazione, dicevamo. E di sensazioni ne abbiamo parecchie in questo periodo in cui al nostro interno tutta la formazione è attualmente a distanza.
Una sensazione ad esempio è che non si tornerà indietro. Che la formazione a distanza diventi un po’ come il delivery del cibo. Provate a pensare al delivery proiettato negli anni 80, quando uscire a cena era un po’ come sparare i fuochi di artificio a Capodanno. Festa. Ecco, il “solo” delivery sarebbe stata un’impresa strampalata. Oggi invece il chilometro zero prodotto a dosi massicce dalla tecnologia sta cambiando molti paradigmi tra cui forse uno: la sostituzione del “che bello” col più pratico “che comodo”.
Nell’area learning questo processo era già in atto nell’era ante-Covid, ma intriso di pragmatismo anni 80. Condividere lo stesso spazio per piacere & controllo ha avuto la meglio rispetto al collegarsi con un pc da casa. E questo è raccontato anche dallo scarso ricorso allo smart working, che ci descrive un’Italia da remoto solo al 3,6% e mestamente al 22° posto in Europa (fonte Eurostat).
Ora, con la rivoluzione Coronavirus gli anni 80 sono stati tranciati via come un sogno dalla sveglia delle 6. Ci siamo trovati nudi davanti ad un Re che ci ammicca con un pigiama sul braccio destro e un computer sul braccio sinistro. Facile eh? Comodo eh?
Proprio per questo non torneremo indietro. Perché il comodo è il nuovo paradigma.
Ma c’è un elemento che nella formazione deve andare di pari passo con la comodità: il senso di responsabilità. Per quanto ieri volessero il mio faccione in bella vista, il futuro della formazione a distanza è completamente nelle mani di chi ascolta. Completamente. Svincolato dal controllo “aulesco” dell’era precedente, pervaso com’era dalla diffidenza che “tu ti voglia formare davvero”.
Intendiamoci, oggi i caporali a controllo servono perché siamo in tempi di frontiera. C’è la giustifica, il travaglio di un cambiamento va assorbito.
Ma il rischio è che se la formazione non diventerà presto uno stile mentale, i tempi di FAD convertiranno la ferita da ignoranza in un’inevitabile emorragia.