PM – PensieriMossi
Il blog di Progetto Marconi
“Fare rete” secondo Progetto Marconi
TUTTI UTILI … MOLTI INDISPENSABILI
Il concetto di “fare rete” è forse uno dei più citati negli ultimi tempi. E’ moderno, evocativo e politicamente corretto. Dico la verità, non mi sono mai osato porre una semplice domanda: “Scusi, mi spiega bene cosa intende esattamente?” Il titolo riecheggiava talmente bene da non curarmi troppo della sostanza.
Ho cominciato a condividerne il significato così, direi. Spontaneamente. A tal punto da farlo mio, da farne un modus operandi sul lavoro.
Mi spiego.
Se è vero che Progetto Marconi nasce da un’idea condivisa da “sole” due persone, è altrettanto vero come l’ente si sia evoluto grazie all’apporto di tanti, incontrati lungo il tragitto in modo a volte “social” a volte meno. D’altronde occuparsi di formazione e lavoro, ovvero di due mezzi mediante i quali l’individuo cerca di realizzarsi nella propria vita, non può essere un impegno portato avanti al chiuso di un laboratorio. Occuparsi di formazione e lavoro vuol dire aprirsi all’opportunità di avere potenzialmente bisogno di tutti: di chi ha competenze e di chi le ricerca; di chi ha un’attività e di chi cerca un’opportunità. E’ difficile che qualcuno non rientri in questi parametri. Ed è da qui che parte il concetto di rete secondo Progetto Marconi.
L’accreditamento alla formazione in Regione Piemonte è senz’altro un tassello centrale nel nostro discorso: l’opportunità di non gravare sulle tasche dell’utenza rappresenta un elemento decisivo di accessibilità e incremento della platea di interlocutori. Da una diversa prospettiva, invece, la diversificazione delle materie e dei progetti oggetto di finanziamento consente di poter valutare con attenzione le proposte di collaborazione provenienti da professionisti preparati e interessati a trasmettere ad altri competenze specifiche.
Anche quando la formazione non è più in modalità d’aula, ma viene svolta all’interno dell’impresa la prospettiva non cambia. Anche qui si inserisce il concetto di rete secondo Progetto Marconi? Certamente sì e ora lo spiego.
L’esigenza di creare movimento tra domanda e offerta rappresenta l’approccio privilegiato dell’ente, nei modi che prevedano una effettiva utilità per l’impresa e per il tirocinante. Ciò sta prendendo sempre maggior margine nella nostra attività, sia che si tratti di tirocini curriculari e sia che si tratti di tirocini extracurriculari. Si parla di tirocini curriculari in riferimento ai progetti che integrino formazione d’aula e successiva formazione on the job nella sede dell’azienda interessata. I tirocini extracurriculari, invece, sono progetti di formazione direttamente svolta in impresa, nati su stimolo di Progetto Marconi e finanziati da enti territoriali e fondazioni. Tutto ciò produce due conseguenze: consente alle imprese di qualsiasi dimensione di avere l’opportunità di un inserimento in tirocinio a costo ridotto e senza vincoli; permette alle persone in disagio occupazionale di ricevere una formazione specifica e pratica.
La platea di potenziali interlocutori è dunque anche qui vasta, tra chi vuole ricevere competenze e chi vuole offrirle, in aula o in azienda.
Chiarito quanto sopra, abbiamo capito che fare rete è un po’ come realizzare una macchina in cui ogni pezzo ha una propria funzione specifica. Noi spesso abbiamo semplicemente assemblato il tutto e dato sprint.
Abbiamo capito soprattutto che chi può fare rete porta in dote due elementi essenziali: una virtù da offrire e una necessità da soddisfare. In assenza di questo binomio il gioco si interrompe. Le necessità da soddisfare possono riguardare – ad esempio – l’acquisizione di competenze per un disoccupato, la ricerca clienti per un professionista, l’inserimento di profili utili per l’azienda. Le virtù da offrire, invece, possono concernere il tempo da parte del disoccupato, una competenza o una formazione specifica da parte di professionisti e aziende. La presenza in capo ad un soggetto di una necessità da soddisfare consente di sederci ad un tavolo e avviare un confronto. La compresenza anche di una virtù da offrire, invece, consente un passo decisivo: comprendere se ci sia la possibilità effettiva di fare rete e avviare dunque progettualità condivise. Progetto Marconi, infatti, nel confronto non prescinde dalla propria finalità principale: impegnarsi per una formazione seria, qualificata e utile. Ciò tradotto: buona volontà, docenti competenti e professionali, aziende che condividano i nostri principi, allievi motivati e determinati.
E dalla rete, poi, possono nascere altre reti, altre opportunità e altre progettualità condivise. Sul presupposto che – nel settore in cui ci muoviamo – conoscersi sia sempre molto meglio che non conoscersi..