PM – PensieriMossi
Il blog di Progetto Marconi
Facevo zapping.
Film interessanti zero.
Mi riverso sulle trasmissioni politiche.
Il giornalista incalzato da altro giornalista, risponde che a suo parere questa è una classe dirigente non improntata alla competenza. E’ solo ingorda di informazioni tratte spesso da internet, “ma che non fanno certo una competenza”.
Competenza.
E’ un termine gettonatissimo. Usato al pari di formazione continua, soft skill, automazione, industria 4.0 etc. E allora mi sono chiesto: ma quando si può dire di avere una competenza?
Un eminente divulgatore nei suoi podcast mi ha insegnato un’ulteriore alternativa alla competenza: la conoscenza. Avere conoscenza di qualcosa non è come avere competenza su qualcosa. Il metadone non è l’eroina, insomma. Ma il mio cruccio rimane.
Siamo in un’era in cui la forte necessità di specializzarci si confronta con la massiva presenza di fonti, off line e on line. E questo non fa che rendere più complesso il quadro generale.
Una volta forse era tutto più chiaro, perché per arrivare a Roma c’era solo una strada: avevi ufficialmente una competenza se facevi un corso, il docente ti testava e alla fine superavi un esame. Questa attestazione in pergamena arrotondava e definiva il concetto di competenza. In un qualche modo alienava l’autorità ad un terzo a pronunciarsi sulla differenza tra ciò che sai al massimo delle possibilità e ciò che sai al massimo da Vanity Fair.
Oggi la volgarizzazione della formazione sta spostando gli equilibri e gli indirizzi di residenza delle competenze. Il monopolio dell’alta formazione dell’Università è conservato solo più in arancione sul tabellone del Monopoli.
“Se so una cosa benissimo lo saprò, no?!” messo in pergamena potrà essere tra qualche decennio la nuova frontiera della certificazione delle competenze.
Le recensioni diverranno insomma il nuovo diploma, You tube e Google i professori della prima e della seconda ora e la nostra “profonda” capacità di essere responsabili si porrà al centro come credibile commissione di esame: competenza celo, competenza noncelo. D’altronde la prima definizione di competenza che puoi trovare, recita: “piena capacità di orientarsi in un determinato campo”. Legittimazione finale all’autocrazia ( o anarchia).
In conclusione.
Per quel giornalista anziano e disilluso, da cui tutto questo ragionamento è partito, penserà forse che la politica di oggi stia semplicemente indicando il passo.
Può darsi.
Resta solo un dubbio: tutto ciò sarà un bene o sarà il male?
All’uomo di tutti i giorni (prossimi), l’ardua sentenza.